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Assicurazione impresa: Perché la banca ti assilla con le polizze?

Osservando l’operatività bancaria, è agevole constatare come alla erogazione di mutui e/o finanziamenti si accompagni spesso la sottoscrizione da parte dell’imprenditore di un’assicurazione impresa.

Alcuni anni fa, quando prestare denaro era molto più remunerativo, erano le banche a tampinare gli imprenditori. Oggi, invece, bisogna “inseguire” una banca per ottenere un finanziamento. In tempi di tassi d’interesse estremamente bassi succede anche questo.

Oggi un’imprenditore entra in una banca per chiedere un finanziamento e si sente rispondere che per ottenere quel prestito (a quelle condizioni) deve sottoscrivere obbligatoriamente insieme anche una polizza vita o un’assicurazione impresa.

Vuole acquistare un nuovo macchinario e la società gli propone un leasing. La società di leasing gli richiede la stipula di un’assicurazione impresa per poter approvare la pratica.

La situazione è sotto gli occhi di tutti: alle banche non conviene più fare “solo” le banche e si diversificano. Così si mettono a vendere le assicurazioni.

E quale leva più potente di legare la concessione di un mutuo/prestito (il motivo per il quale un imprenditore va in banca) all’acquisto di un’assicurazione impresa (con il quale la banca punta a recuperare la marginalità)?

Ci si è quasi abituati a questa prassi, ormai, non ci “scandalizziamo” più di tanto.

Finanziamento sì, ma in cambio dell’assicurazione impresa: il vizio delle banche che non passa mai di moda

Tuttavia, per la legge non deve esserci nessun legame forzoso tra i due prodotti (finanziamento e polizza) e, soprattutto, non è possibile subordinare l’attivazione di un finanziamento/mutuo solo a condizione che si stipuli anche un’assicurazione impresa venduta dalla banca che concede il prestito.

Ignorata la legge

La legge prevede che la banca offra almeno due preventivi di compagnie differenti, tra le quali il cliente possa scegliere. Così come il cliente è libero di sottoscrivere un’assicurazione impresa con la sua compagnia di fiducia. Le banche fanno solo una proposta, che è quella che va meglio per loro e se ti va bene nessun problema, se crei difficoltà le possibilità di ottenere il finanziamento si assottigliano.

Anzi, pensa che molto banche sono state multate e sanzionate dall’Antitrust per tali scorrettezze, ma ovviamente finché il guadagno sarà superiore alla sanzione, non cambierà granché.

Come uscire da questa impasse?

Assicurazione impresa: La banca vuole davvero delle coperture assicurative solo perché ci guadagna?

Ecco la verità. Se ti attacchi alla legge e ti metti di spigolo fin dall’inizio con la banca, difficilmente otterrai il mutuo, oppure l’avrai ma con tassi di interesse più alti. Devi essere molto flessibile, che non significa accettare di buon grado tutto quello che ti chiedono.

In primis perché i direttori hanno delle direttive chiare nel quale si deve erogare il mutuo/finanziamento con almeno un’assicurazione impresa abbinata, sia perché vi è un aspetto di guadagno ulteriore per la banca (e questo lo capiscono anche i bambini).

Naturalmente, nessuna banca avrebbe mai il coraggio di lasciarti libero di scegliere con chi stipulare l’assicurazione.

Le criticità della gestione finanziaria delle PMI

Il limitato apporto di capitale proprio, il basso di livello di autofinanziamento da utili netti e l’eccessivo indebitamento verso le banche rappresentano le principali cause delle criticità della gestione finanziaria delle imprese italiane, in particolare quelle di medie e piccole dimensioni.

Per finanziare gli investimenti, le PMI preferiscono indebitarsi piuttosto che ricorrere al capitale proprio: il rapporto debiti finanziari/capitale proprio risulta, infatti, per le imprese con meno di 50 addetti pari a oltre il 60% (in Inghilterra è al 33.6%, in Germania al 35.5%, in Francia al 40.4%).

A causa dell’eccessivo indebitamento, gli oneri finanziari, incidono in media oltre il 25% del MOL. Le PMI non esprimono, generalmente, giudizi lusinghieri nei confronti dell’attività delle banche, considerate controparte piuttosto che partner.

È chiaro che se un’impresa è bancocentrica ed è di piccole dimensioni subirà quasi tutti i ricatti avanzati dalla banca, richieste di assicurazioni comprese.

Cos’è l’indice di indebitamento?

Mi permetto di fare una piccola annotazione, in quanto nel corso della mia carriera professionale ho riscontrato, sistematicamente, un’incongruenza tra il livello di indebitamento percepito dall’imprenditore e quello reale. Da un lato questo è dovuto al fatto che l’imprenditore ottimisticamente crede che riuscirà ad onorare tutti i propri impegni, dall’altro ritiene che per fari nuovi investimenti serva sempre l’aiuto della banca («non potrei mai farcela da solo»).

Vediamo di fare chiarezza individuando i numeri che ti servono per conoscere il livello di indebitamento della tua azienda.

I dati necessari sono 3 e sono tutti prelevabili dal bilancio, in particolare dallo stato patrimoniale: totale patrimonio netto, totale passivo e totale debiti a lungo termine.

Esempio di calcolo del rapporto di indebitamento.

Il modo più semplice di calcolare il rapporto di indebitamento è dividendo il debito dell’azienda per il capitale.

Vediamo alcuni esempi:

Azienda con ricavi pari a € 7 mln e 38 dipendenti. Il debito totale ammonta a € 12.793.868 e il patrimonio netto a € 3.257.408. Significa che il rapporto di indebitamento è del 392%.

Per restringere lo studio dell’indebitamento, si è soliti separare i debiti a breve da quelli a lungo termine. In questo caso la formula che utilizziamo è totale debiti a lungo termine/patrimonio netto.

Sempre ripartendo dai dati dell’azienda di sopra, abbiamo € 3.241.417/€ 3.257.408. Significa che il rapporto di indebitamento a lungo termine è pari al 98,61%.

Vediamo qualche altro esempio.

Azienda con fatturato di € 9.5 mln e 33 dipendenti. Rapporto di indebitamento 462%. Il rapporto di indebitamento a lungo termine, invece, è pari al 108%.

Azienda con fatturato di € 10.5 mln e 30 dipendenti. Totale passivo € 6.027.712 e totale patrimonio netto € 1.478.841, di conseguenza il rapporto di indebitamento è pari al 407%. Invece i debiti a lungo termine ammontano a € 1.174.046, e il rapporto è del 79,38%.

Come leggere i risultati.

Parliamo di un rapporto di indebitamento alto quando si supera il 50%, basso quando è inferiore al 25%. Il rapporto di indebitamento si considera ottimale quando è compreso tra il 25 e il 50%…

Il rapporto di indebitamento può descrivere una struttura finanziaria rischiosa, ma non necessariamente una cattiva situazione finanziaria.

Quali sono gli svantaggi di un alto indice di indebitamento?

  • Ce n’è uno molto chiaro: il rischio. Maggiore è il debito, maggiore è il rischio per l’azienda di non essere in grado di soddisfare i suoi obblighi.
  • C’è né un altro che è collegato all’oggetto del nostro articolo. Un alto indice di indebitamento significa essere fortemente legati al credito bancario.

Nessuno (o pochi) entrano in banca con l’idea precisa di comprare qualcosa. In banca, purtroppo, i prodotti si vendono solo perché c’è qualcuno che ti pressa per acquistarli.

Assicurazione impresa: In conclusione

Possiamo evitare che le banche attuino questo ricatto? Sì, ma ad oggi le sanzioni sono troppo basse rispetto al guadagno. Eh allora bisogna chinare il capo? Non sempre. Innanzitutto, tramite le formule che ti ho indicato calcola l’indice di indebitamento della tua azienda.

Se l’indice di indebitamento è superiore al 50% predisponi un programma triennale per la sua riduzione nel range 25%-50%. La tua priorità deve diventare la riduzione del debito.

Siamo inondati da:

  • Aziende piene di debiti
  • Imprenditori che non pagano IVA & Tasse
  • Stipendi in ritardo
  • Imprenditori più “poveri” delle persone che lavorano per loro
  • Aziende che chiudono
  • Un sacco di persone nella Melma

Se vuoi avere futuro, se vuoi ricominciare a riposare bene la notte, se non vuoi “morire” in un mare di preoccupazioni e in povertà, devi gestire l’azienda con i soldi che guadagni.

Cosa fare nello specifico?

  • Ridurre al minimo fino ad AZZERARE l’esposizione con le Banche

Questi meno sanno di te e meglio è. Se tu non hai debiti con le Banche la cosa buffa è che loro ti CORTEGGIANO per offrirti denaro a condizioni supervantaggiose. D’altronde il loro lavoro è vendere denaro; se uno vende e l’atro compra, qualcuno guadagna e qualcun altro perde.

Non è difficile capire chi perde in questa situazione. Ecco perché tu devi metterti in condizione di poter gestire la banca a tuo piacimento. Se avrai un’esposizione pari a ZERO la banca non potrà più subordinare l’erogazione di un prestito alla stipula di unassicurazione impresa da loro proposta.

SE VUOI TOGLIERE POTERE ALLA BANCA, gestisci l’azienda con i soldi che guadagni.

Alla tua protezione,

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