Sai che sono uno che va dritto al punto. Bene, allora la domanda volutamente provocatoria che voglio farti è questa: “Quando devi scegliere un’assicurazione aziendale, come ti regoli? Ragioni con la mentalità giusta oppure segui la filosofia dei comparatori online come FACILE(.it)?
Tradotto: usi la mentalità di chi guarda al medio e lungo periodo o procedi alla ca**o di cane?
Ebbene sì, perché prendere ogni singola assicurazione aziendale del proprio pacchetto e farla preventivare da vari assicuratori nella speranza di spuntare il “miglior prezzo” sul mercato significa proprio ragionare come un cane.
Questa mentalità è esasperata dalle bombardanti campagne di marketing, solitamente legate alle polizze più spicciole da gestire, che sono quelle RC Auto.
Le vedi anche tu con le pubblicità in TV. C’è il Segugio, c’è il Facile, ce ne sono di vario tipo. E l’unico elemento sul quale puntano è il prezzo. “Noi ti facciamo risparmiare”, “Noi ti facciamo pagare di meno”. “Manda a quel paese il tuo attuale assicuratore e prendi la polizza da noi con un click”. “Compara più di 100 compagnie e scegli quella che ti fa meno”.
Come se le Compagnie fossero indistinte. Avere una polizza con Generali o Unipol non è la stessa cosa che averla con Caritevole Assicurazioni. E a sua volta averla con Admiral, Quixa o ConTe.
Nell’RC Auto magari risulta facile ragionare così perché la componente “consulenziale” è sicuramente ridotta rispetto ad un’assicurazione aziendale.
O a polizze vita, infortuni e malattia.
Il “comparatore fai da te”? Cosa devi sapere prima di metterlo in pratica
E quindi è chiaro: se ragioni da privato, la possibilità di risparmiare certe cifre è allettante, soprattutto se con un click puoi comparare tante offerte.
Solo che questo modo di pensare, che già è pericoloso nell’Rc Auto, se estremizzato e portato su una complessa assicurazione aziendale, può portare a dei disastri.
Se prendi le tue assicurazioni aziendali singolarmente e le fai “preventivare” da tanti assicuratori ad una ad una, non è detto, alla fine, che tu abbia nel complesso la soluzione migliore.
Anzi, se leggerai fino in fondo questo articolo, scoprirai che è vero il contrario.
Fare il “comparatore fai da te” è contro il tuo interesse se segui la logica che ti insegna la TV.
Semplicemente perché al Segugio o al Facile non frega niente della tua azienda e dell’assicurazione aziendale che essa necessita.
Al Segugio interessa che tu clicchi su quel cavolo di preventivo della Caritevole Assicurazioni per guadagnare quei 10 euro di provvigione.
Che moltiplicati per qualche centinaia di migliaia di click rendono l’operazione, per loro, economicamente interessante.
Ma questa “mentalità” è pericolosa. Ancora peggio se da imprenditore la trasli nella tua azienda.
E l’ho visto fare svariate volte. Per questo te lo sto dicendo.
Il curriculum dell’assicuratore
Non fraintendere. Voglio forse dire che non devi mai cambiare assicuratore e che devi stare dove stai a vita? Ovvio che no!
Voglio dire che se trovi l’offerta del secolo non ne devi approfittare? Ovvio che no.
Quello che ti voglio dire, invece, è che nell’ambito di un ragionamento professionale, dovresti selezionare con cura a chi affidarti. Insomma, perché un ristorante lo scegli guardando le recensioni di TripAdvisor, un medico guardando al suo curriculum ed al suo prestigio ed, invece, un assicuratore perché te lo consiglia “TUO CUGGINO”? Oppure perché “TI FA MENO”?
Studia bene la sua storia, le sue capacità e solo dopo comportarti come ti dirò da qui in avanti.
Se non farai così, alla fine della giostra, ci rimetterai su molti fronti.
NO quadro assicurativo NO party
Se non dai al consulente l’intero quadro assicurativo dell’impresa, lui non può farti una vera consulenza.
Attenzione: non ti ho detto che devi dargli tutte le polizze subito. Ti ho detto che devi dargli tutto il quadro assicurativo.
Perché tu non hai le capacità di redigere un capitolato di polizza.
Certo, sai dove stanno i rischi della tua impresa meglio di chiunque altro, ma probabilmente non li sai tradurre nel linguaggio assicurativo. Se progetti impianti e li installi, nella tua polizza RCT ci dovranno essere i danni per errori di progettazione e una RC postuma da installazione.
Se sono impianti a servizio di attività industriali, servirà la clausola “Danni da interruzione e sospensione attività” e, cosa molto importante, bisognerà capire con che sottolimite. Questo in funzione di dove vai a fare i lavori.
E questo solo come esempio. Ma è per farti capire che la scelta di un consulente qualificato non è semplice.
Quadro d’insieme VS Singola assicurazione aziendale
Avere il quadro totale permette al consulente di ingegnarsi tra le varie coperture.
Potrebbe farti risparmiare molto su un‘assicurazione aziendale e consigliarti di “reinvestire” quel risparmio su un rischio severo dal quale non sei coperto.
Il fine ultimo sarà sempre quello di avere un unico interlocutore assicurativo capace di elaborare al meglio le coperture di cui necessiti. Perché uno solo e non tanti?
Avere tante polizze “sparse” tra più assicuratori fa si che tu non sia realmente “cliente” di nessuna compagnia. E questo implica una serie di “mancati benefici” che, nel lungo periodo, possono essere importanti.
Non sto dicendo che sarai penalizzato sul singolo contratto ma che potrai non godere di condizioni migliori nel complesso.
L’assicurazione aziendale colpita da più sinistri
Per esempio, in caso di rischi “sinistrati” sorgerà il concreto pericolo di vederti recapitare la disdetta. Se tu dai ad una compagnia solo l’osso e la polpa la distribuisci in giro, prima o poi ti torna tutto indietro.
E poi avrai il problema di piazzare altrove un’assicurazione aziendale colpita da disdetta per sinistrosità. E ti posso assicurare che è un bel problema.
Non troverai assicuratori disposti a rifarti quell’assicurazione aziendale allo stesso prezzo ed alle stesse condizioni. E stai sicuro che le polizze più sinistrate sono quelle più importanti per la tua attività.
Bel problema, vero? Probabilmente l’hai già dovuto affrontare.
Quindi alla fine, proprio sulle polizze che più ti interessano, devi:
- O pagare di più
- O diminuire le garanzie (sottolimiti più bassi, franchigie più alte)
- Oppure devi rovistare il sottofondo dei barili del mercato assicurativo.
Non il massimo, insomma, per l’attività principale della tua vita.
Rischi poco graditi dalle compagnie
E poi, può succedere che hai bisogno di coperture molto particolari che magari sono rischi “poco graditi” da una compagnia.
Magari ti serve una fideiussione assicurativa. E a parte qualche compagnia dalla quale ti consiglio accuratamente di stare alla larga, le primarie compagnie non concedono fideiussioni al cliente che ha solo una polizza.
Così come tu non faresti da garante al primo che passa per la strada. E nemmeno, probabilmente, al vicino che incroci sul pianerottolo alla mattina ma con cui non hai alcun rapporto se non “buongiorno/buonasera”. Ovvio.
E perché le compagnie dovrebbero comportarsi con te in maniera differente?
E di esempi ce ne sono anche altri… non mi dilungo.
Cosa fanno (quasi) tutti gli assicuratori
Seguono la filosofia del FACILE(.it). Anche perché è la più semplice da attuare e, giocando sui numeri, all’apparenza, è la più redditizia.
Ma chi fa così non sta facendo il tuo interesse, ma il suo. Che è quello di fare una polizza in più e poi tante grazie.
Prendi i soldi dell’assicurazione aziendale e scappa
Molti assicuratori (di poco conto) si dannano l’anima per stare dietro a questa corsa al prezzo, magari riescono pure a far risparmiare qualcosa in maniera spot. Ovviamente abbassano il loro margine per cui non hanno possibilità di darti alcun servizio.
Anche perché per sopravvivere devono continuare a trovare altri limoni da spremere e non possono dedicare tempo alla manutenzione delle polizze. Vendono le polizze come venderebbero la verdura: non è il modo giusto di operare.
Dilettanti che praticano la pesca a strascico. Giocando con le cose importanti della tua vita.
Ma oggi la musica è cambiata. Ed il dilettantismo è deleterio per tutti. Soprattutto se in gioco c’è la tua azienda.
Se un assicuratore NON costruisce tra te e la compagnia un rapporto solido e qualificato, tu non sarai mai veramente cliente della compagnia.
E le condizioni migliori non le otterrai. Soprattutto quando le cose cominceranno ad andare male sotto il profilo tecnico dei sinistri.
Capisci cosa intendo? Tu devi diventare QUALCUNO per la compagnia con cui ti assicuri. Ed il tuo consulente, che ti aiuta nel costruire il programma assicurativo, deve accompagnarti per far sì che questo accada.
Ecco perché io ti sconsiglio di affidarti ad un broker. Fosse anche il migliore del mondo. Perché il broker è un mediatore. Non rappresenta la compagnia. Non ha possibilità, né volontà e nemmeno interesse (soprattutto economico) di farti diventare un cliente TOP per la compagnia.
Perché lui stesso non ha alcun vero rapporto con la compagnia.
Se non segui il mio consiglio sarai uno dei tanti, sempre a rischio di pagare di più le polizze, di vedersi “trattato peggio” quando c’è un sinistro e magari, di vedersi chiuse le porte in faccia.
Ma tu hai la possibilità di toglierti da questa situazione. Ed è semplice farlo.
Cosa devi fare?
- Cambiare mentalità. Ragionare per il tuo interesse nel medio e lungo periodo. Come fanno le grandi aziende assennate. Essa hanno solitamente un solo interlocutore. Non tre, quattro. Uno.
Certo, questo ti deve spingere a scegliere con grande cura il tuo consulente e la sua compagnia di riferimento.
Quindi, non più tanti assicuratori ma un solo assicuratore. E ti serve un assicuratore che rappresenti una compagnia adatta al tuo target. Se sei un’azienda, una compagnia primaria, le cui dimensioni le consentono di assicurarti anche con massimali importanti. E credimi non sono tante.
- Ovviamente è sempre meglio un assicuratore con mandato diretto della compagnia anziché un broker. Questo perché l’agente ha il rapporto fiduciario con la compagnia. Essere clienti dell’agente significa essere clienti della compagnia.
Il tuo agente può edificarti di fronte alla compagnia. Il tuo agente ha con i liquidatori della compagnia un rapporto diverso da quello che ha un broker con la compagnia di riferimento.
Il broker, per quanto bravo sia rappresenta a mala pena sé stesso.
Perché essere clienti del broker significa essere clienti del broker. Punto! Non sei qualcuno per la compagnia. O, per lo meno, non sei quel cliente TOP che è preferibile che tu sia.
- Devi giocare a carte scoperte. Il tuo consulente è il tuo medico. Tu non vai dal medico a dirgli le cose a metà. Perché se tu pensi all’assicuratore come ad un “semplice fornitore” allora stai sbagliando strada.
MI SPIACE MA È COSÌ. Quando un cliente si affida a me io sento la responsabilità di tutto ciò che ha di più caro. La sua vita è in mano mia.
È qualcosa che va aldilà del singolo contratto e del singolo pacchetto assicurativo. Le aziende, le polizze, i sinistri sono collegati a famiglie, a gente che vive attorno ad una realtà economica che va protetta come fosse la cosa più preziosa al mondo.
Perché, per i tuoi dipendenti, la tua realtà economica è la cosa più preziosa al mondo.
In conclusione
Quindi o mi metti nelle condizioni di lavorare sapendo tutto e conoscendo tutto. Oppure stai mettendo a rischio la tua situazione. Non tanto la mia.
Quindi i 3 passi da fare sono:
- Scegliere un solo consulente qualificato (il tuo Dottore delle polizze) e non tanti assicuratori
- Diventare un cliente TOP per la propria assicurazione e non essere uno dei tanti, seguendo il processo mentale e pratico che ti ho suggerito
- Giocare a carte scoperte con il consulente affinché possa ottimizzare il tuo pacchetto sia per quanto riguarda le garanzie sia per i premi da pagare.
Salta anche solo uno di questi punti e lo farai a rischio e pericolo tuo e delle persone che fanno affidamento su di te.
Se la materia trattata ti ha lasciato ancora qualche dubbio, lascia un commento con la tua richiesta specifica.
Alla tua protezione,