fermo produzione
Interruzione di attività: con quale polizza è assicurabile?
25 Agosto 2025

Danno ambientale: come posso tutelarmi?

Danno ambientale: come posso tutelarmi?

Come proteggere e tutelare il patrimonio della propria azienda in caso di involontario danno all’ambiente? Ne parliamo in questo approfondimento.

Le aziende e il rischio inquinamento

Tutte le imprese che siano grandi, piccole o medie, possono trovarsi in condizione di causare un involontario danno ambientale. Questo rischio non è esclusivo di attività considerate pericolose, come ad esempio le industrie chimiche o petrolifere, ma coinvolge tutte le tipologie di aziende.

La responsabilità di un danno ambientale

Questo è vero perché da diversi anni vige il principio “Chi inquina paga”, però, spesso, purtroppo, le imprese vengono a conoscenza degli obblighi previsti dalle norme di legge e degli ingenti costi da sostenere per la bonifica e per il risanamento di danni a terzi, solo quando si verifica qualche evento inquinante.

Un’adeguata strategia di difesa per i rischi ambientali è quindi essenziale per la salvaguardia del patrimonio aziendale.

La normativa italiana sui danni ambientali è tra le più severe al mondo. In caso di contaminazioni, sversamenti o altri incidenti, l’azienda viene ritenuta responsabile e quindi obbligata a pagare i costi di bonifica e di ripristino.

La legge, però, dice poco o nulla sulla prevenzione. Non sprona le aziende ad essere consapevoli dei propri rischi, a tutelarsi con una copertura assicurativa adeguata o a fare una regolare manutenzione degli impianti.

La nostra normativa interviene sostanzialmente quando ormai il danno è fatto.

Ma non è detto che sia sempre possibile ripararlo, né che una piccola impresa abbia a disposizione centinaia di migliaia di euro per sostenerne i costi.

Priorità nella tutela dell’ambiente

Autovalutazione di vulnerabilità

Tutto comincia dall’autovalutazione, cioè dall’identificare le possibili sorgenti di danno ambientale nella propria azienda, dei percorsi e di chi ne subisce l’impatto.

Solitamente, nelle aziende industriali le sorgenti sono quasi sempre queste:

  1. Incendio/scoppio/esplosione
  2. Serbatoi e vasche interrate
  3. Condotte interrate e fuori terra
  4. Serbatoi e vasche fuori terra
  5. Aree di deposito, processo, movimentazione di prodotti o reflui
  6. Punti di emissione
  7. Depuratore o disoleatore aziendale

Il rischio zero purtroppo non esiste, quindi è importante essere consapevoli di quanto sia vulnerabile il sito in cui l’attività produttiva è ubicata.

Consapevolezza sui propri rischi

Uno degli ostacoli maggiori per i quali la consapevolezza di poter arrecare un danno all’ambiente è molto bassa è che l’imprenditore, giustamente, è concentrato sulla propria attività e non si pone la domanda: “E se succedesse questo?”.

L’emergenza può capitare a chiunque, e non tiene conto delle dimensioni (un falso mito è che gli inquinamenti siano prerogativa delle grandi aziende).

Attività fisiche per ridurre la probabilità di danno ambientale

Una volta identificate le possibili sorgenti di danno ambientale, bisogna mettere in atto le attività fisiche e non solo (anche contrattuali e legali) che servono a ridurre la probabilità che si verifichi l’emergenza o se dovesse avvenire a mitigarne gli effetti.

L’approccio più efficace è quello che prevede:

  • Formazione: corsi sulla sicurezza ambientale. L’effetto del fattore umano sui grandi incidenti ambientali è ahimè molto rilevante;
  • Misure operative: es. riduzione delle emissioni dirette tramite installazione di bruciatori industriali a basso rilascio di ossidi di azoto, ma anche realizzazione di cordolatura, miglioramento della segnaletica, installazione di un sistema di video sorveglianza nell’area di stoccaggio rifiuti;
  • Manutenzione: Poiché non ce lo impone nessuno, l’azienda che vuole prevenire danni all’ambiente deve decidere a che intervalli di tempo effettuare la manutenzione su, ad esempio, un serbatoio, oppure di quali dotazioni tecniche deve essere fornita (valvole, segnaletica).

Esistono 2 tipi di manutenzione:

  • Predittiva: attraverso termocamera, liquidi penetranti, infrarossi, test spessimetrici. È la manutenzione più raffinata che esiste.
  • Preventiva

Poi c’è un altro di “Manutenzione” che è quella a guasto. Ma in realtà, intervenire a seguito di un guasto significa fare riparazione, non manutenzione.

La polizza assicurativa danno ambientale

Il rischio inquinamento può essere ridotto su vari aspetti:

  • Fisicamente
  • Legalmente
  • Contrattualmente

Ma se il rischio continua ad esserci, esisterà sarà sempre una possibilità che si possa trasformare in incidente.

In Italia esiste una copertura assicurativa specifica per i danni ambientali. Complessivamente, meno dell’1% delle aziende si è protetta con un’assicurazione ad hoc. È una questione culturale, visto che in Germania (dove non è presente alcun obbligo) oltre il 90% ha scelto di coprirsi.

Io posso anche saltare la fase della prevenzione del rischio e fare direttamente una polizza. La logica del trasferimento del rischio la rende la via più breve e immediata. Pagherò di più ma posso farlo.

Il senso della stipula della polizza Rc Inquinamento è la consapevolezza che nonostante come azienda abbia fatto tanto per ridurre il rischio, la probabilità che il danno si manifesti c’è, quindi mi tutelo anche con una copertura assicurativa.

Una volta predisposte tutte le misure preventive, il tassello conclusivo è quello di stipulare una polizza Rc Inquinamento; a patto di dimensionare correttamente la polizza considerando l’impatto finanziario dell’ipotetico sinistro.

È inutile fare la Rc Inquinamento se non ho ben chiaro a cosa mi serva.

Mi sono fatto prospettare degli esempi pratici per calcolare i costi di un sinistro? Ho idea di quali sono i costi medi di una bonifica?

  • Danni al solo terreno € 100.000
  • Danni alla falda € 1.200.000

È fondamentale calcolare preventivamente qual è la provvista economica-finanziaria giusta per affrontare quel rischio.

Fammi sapere nei commenti cosa ne pensi di quanto ho condiviso con te oggi. Mi raccomando ricordati di iscriverti alla newsletter se ancora non l’hai fatto.

Seguimi su Facebook e su Linkedin e contattaci se vuoi scoprire come mappare e trasferire in modo professionale i rischi severi della tua azienda.

Alla tua protezione,
Mario cianci

Lo specialista nel proteggere le aziende.

Condividi l'articolo

Seguici sui social

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il vostro partner assicurativo in Abruzzo

Ho iniziato la mia carriera nel settore assicurativo, ma ho scelto di intraprendere una strada diversa rispetto a molti colleghi. Non volevo essere il classico "assicuratore" che vende polizze standard, ma un uno specialista nei rischi industriali, capace di aiutare gli imprenditori a gestire i rischi in modo strategico e consapevole.

La mia filosofia non si basa sulla vendita di polizze o preventivi immediati. Oggi, tramite Azienda Assicurata, il mio approccio parte sempre dalla mappatura dei rischi severi. Senza un'analisi approfondita, non posso fornire consulenze efficaci né rispettare gli obblighi di legge che prevedono la proposta di contratti assicurativi adeguati e personalizzati. Solo conoscendo a fondo un'azienda posso proporre soluzioni su misura.

Il risultato?

In passato cercavo di ottenere appuntamenti a freddo, ora sono le aziende a contattarmi. Collaboro solo con imprenditori che hanno compreso l'importanza di una strategia di gestione del rischio, anziché affidarsi semplicemente a polizze generiche che non risolvono i problemi reali. Senza una chiara visione dei rischi aziendali, non è possibile proteggere il futuro dell’impresa.

Altri articoli che potrebbero aiutarti
dal nostro blog

Richiedi una consulenza

Ottieni subito una consulenza assicurativa con i nostri esperti. Ti aiuteremo a proteggere al meglio la tua azienda, offrendoti soluzioni su misura per le tue esigenze.

Caricamento in corso…

error: Il contenuto è protetto!!

Vuoi ancora di più Azienda Assicurata?

Se quello che stai leggendo ti interessa, lasciaci il tuo indirizzo email.
Vorremmo solo tenerti aggiornato sui nuovi articoli del blog.

La tua privacy è al sicuro. Non facciamo spam.

Ti sei iscritto con successo alla newsletter

Si è verificato un errore durante il tentativo di inviare la richiesta. Per favore riprova.

Ho letto l'informativa e presto il consenso al trattamento dei miei dati personali, ai sensi del Reg. UE 2016/679 (Art. 13)