Cosa vuol dire franchigia? In quali casi si applica? A quanto ammonta? Perché è presente nelle polizze Rct/o? Si può eliminare?
Bene, se ti sei posto queste domande, in questo articolo scopriremo insieme le risposte.
Uno degli argomenti più spinosi, controversi e mal digeriti dagli assicurati di una polizza Rct Aziendale è la franchigia.
Per franchigia intendiamo una parte del danno espressa in cifra fissa che resta a carico dell’assicurato e che viene defalcata dal risarcimento. Facciamo un semplice esempio: l’azienda Alfa durante dei lavori di scavo per la riparazione di una condotta del metano danneggia un cavo di fibra ottica causando 8.500 € di danni.
La polizza prevede 1500 € di franchigia, quindi il danneggiato (TIM in questo caso) riceverà l’intero importo, ma l’assicurato dovrà restituire all’assicurazione 1500 €.
A cosa serve la franchigia?
Tante volte ti sarai chiesto perché un’assicurazione si ostina a non risarcire il danno nella sua interezza. Per capirlo bisogna comprendere come funziona una polizza.
La franchigia è il modo con il quale le compagnie concentrano la copertura sulla punta di rischio che l’azienda farebbe fatica a sostenere da sola. Allo stesso tempo, aiuta a ridurre il costo delle polizze. Vediamo qualche esempio.
Ti piacerebbe sapere chi c’è dietro questo articolo?
Io sono Mario Cianci, il fondatore di questo blog. Nonché creatore del metodo Azienda Assicurata: il sistema di protezione per le medie e piccole industrie.
Quindi se non ti è ancora chiaro con quali competenze mi esprimo, io sono un assicuratore specializzato nei rischi industriali.
Ma non mi ritengo il migliore assicuratore del mondo, né d’Italia. Non credo esista nemmeno una classifica o un riconoscimento in grado di attestarlo. Sono semplicemente diverso da tutti gli altri assicuratori, che fanno qualunque tipo di polizza gli venga richiesta. Sono dei generosissimi tuttofare.
A me ed al mio team di Azienda Assicurata, puoi rivolgerti SOLO se sei interessato a polizze che rientrano nel settore dei rischi industriali.
Per intenderci solo se sei titolare di una media e piccola impresa, e sei interessato a gestire i rischi che ne derivano.
L’analisi dei potenziali eventi, e del futuro danno che porterebbero al tuo patrimonio, rappresenta il cuore della consulenza personalizzata che svolgo direttamente in azienda, in più fasi.
Tutto ciò che non è strettamente collegato ai rischi della tua azienda, NOI non lo trattiamo.
La franchigia serve a concentrare la copertura sui rischi severi
L’assicurazione non serve per dare un risarcimento perché ti è caduto per terra il telefono, perché si è rotto il cancello o perché si è otturato il water nel bagno degli uffici. La priorità è il danno devastante. Tutto quello che ha frequenza non va assicurato.
Io devo capire quali sono i rischi che mi devastano dal punto di vista economico (e sicuramente sono l’incendio, il terremoto, il danno ambientale). Dove il danno è da centinaia di migliaia di € in su, e non centinaia di €.
Riduzione del costo delle polizze
La presenza della franchigia fa sì che il costo della polizza rimanga sostenibile. La compagnia non la inserisce per fregare il cliente, ma per ridurre il prezzo delle polizze, così da mantenerlo alla portata del maggior numero possibile di aziende.
Ad esempio, se la polizza RCT prevede la copertura per i danni causati dai muletti con una franchigia di 500 euro; un eventuale danno causato ad un veicolo da una forca non verrà mai pagato se è sotto questo importo.
Ma pensiamo ad un danno più rilevante: durante le operazioni di carico/scarico il materiale si sbilancia e cade sul camionista provocandogli la frattura delle gambe e del bacino. L’INAIL liquida all’infortunato 470.000 € e la compagnia si accollerà 469.500 €, pari al 99,90% del danno.
La ratio di tutto questo dove sta? La compagnia si occupa delle spese più impegnative, evitando di gestire i danni a frequenza elevata, ovvero di importo irrisorio. Senza la presenza di una franchigia per i danni modesti, il premio dell’assicurazione sarebbe molto più alto rendendo la polizza meno accessibile con la probabile conseguenza di un minor numero di assicurati, vale a dire meno aziende protette.
Come scegliere la franchigia
Troppo spesso, però, le compagnie propongono polizze standard, nelle quali a tutti i clienti viene proposta indistintamente la stessa franchigia. E questo non va assolutamente bene. La capacità di autoassicurare il danno è soggettiva. Noi non proponiamo mai polizze con le franchigie di default proposte dalla compagnia.
Quanti soldi puoi permetterti di perdere senza fare una piega? 2.000 €? 5.000 €? 25.000 €? 100.000 €? Ovvio che non è piacevole perdere anche un solo euro, ma è fondamentale stabilire qual è l’importo che puoi permetterti di pagare.
Partendo sempre da un’attenta analisi dei rischi, noi andiamo sempre a definire a quale cifra corrisponde il danno sostenibile per la tua azienda, così da risparmiare sul costo delle polizze senza esporti al rischio che l’importo della franchigia sia MAGGIORE di quanto la tua azienda possa effettivamente permettersi.
Alla tua protezione,