L’assicurazione interruzione attività è nata a fine ‘700, eppure in Italia, ad oggi, solo l’8% delle aziende ha tale copertura assicurativa (nel resto d’Europa la percentuale sale al 90%).
«Questo cosa comporta?», ti starai chiedendo.
Prima di rispondere a tale domanda, è bene spiegare meglio come funziona l’assicurazione interruzione attività.
In cosa consiste l’assicurazione interruzione attività?
L’assicurazione interruzione attività funziona così: se ho un’azienda e ho una polizza tradizionale di copertura Danni ai Beni – che mi tutela solo per i danni diretti, appunto ai beni – posso attivare l’ulteriore garanzia interruzione attività.
Per interruzione attività, assicurativamente parlando, si intendono:
- Spese extra: affitto capannone nel quale trasferire temporaneamente la produzione
- Riduzione del fatturato
- Costi fissi insopprimibili: rate dei mutui, canoni di leasing, quota fissa energia, stipendi
Facciamo un esempio per capirci ancora meglio.
Se la mia azienda subisce un incendio, la distruzione del capannone e di quanto in esso contenuto non è l’unico danno che subisco.
Infatti, come ulteriore conseguenza c’è l’interruzione della produzione, con tutti i danni economici (spesso ingenti) correlati.
Quanto all’operatività dell’assicurazione interruzione attività – della quale esistono varie tipologie rispondenti a diverse esigenze – è molto importante tenere presente che, perché si possa attivare, deve esserci sinistro indennizzabile secondo i termini previsti dalla polizza all risks.
Cosa significa?
Che i danni da fermo attività devono essere conseguenza di eventi, anche catastrofali, menzionati nella polizza “madre”. Questo vuol dire che se sulla polizza danni ai beni non è assicurata l’alluvione e l’azienda deve sospendere la produzione per effetto dei danni subiti, non potrà chiedere il risarcimento per i danni da interruzione attività.
Detto ciò, possiamo ora tornare al discorso d’apertura, e cioè alla bassissima percentuale di imprese italiane che hanno attivato l’assicurazione interruzione attività.
Solo l’8% si diceva, ha deciso di tutelarsi in modo adeguato. Sottolineiamo allora cosa può comportare per un’azienda la mancata presenza di tale importante tutela.
Ti piacerebbe sapere chi c’è dietro questo articolo?
Io sono Mario Cianci, il fondatore di questo blog. Nonché creatore del metodo Azienda Assicurata: il sistema di protezione per le medie e piccole industrie.
Quindi se non ti è ancora chiaro con quali competenze mi esprimo, io sono un assicuratore specializzato nei rischi industriali.
Ma non mi ritengo il migliore assicuratore del mondo, né d’Italia. Non credo esista nemmeno una classifica o un riconoscimento in grado di attestarlo. Sono semplicemente diverso da tutti gli altri assicuratori, che fanno qualunque tipo di polizza gli venga richiesta. Sono dei generosissimi tuttofare.
A me ed al mio team di Azienda Assicurata, puoi rivolgerti SOLO se sei interessato a polizze che rientrano nel settore dei rischi industriali.
Per intenderci solo se sei titolare di una media e piccola impresa, e sei interessato a gestire i rischi che ne derivano.
L’analisi dei potenziali eventi, e del futuro danno che porterebbero al tuo patrimonio, rappresenta il cuore della consulenza personalizzata che svolgo direttamente in azienda, in più fasi.
Tutto ciò che non è strettamente collegato ai rischi della tua azienda, NOI non lo trattiamo.
Cosa comporta la mancata assicurazione interruzione attività?
Purtroppo, le aziende prive di tale copertura rischiano davvero grosso!
Il 43% delle PMI che ha subito un’interruzione attività, dovuta ad evento catastrofico, è fallita nei successivi 5 anni e il 29% entro due anni.
Questo accade perché i clienti, non riuscendo a reperire il prodotto da noi, iniziano a servirsi da un’altra azienda. E poi diventa complicato convincerli a tornare ad acquistare da noi.
Avete mai visto un’azienda prosperare senza clienti?
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Lo specialista nel proteggere le aziende.