recesso assicurazione impresa

Assicurazione aziendale: Recesso polizza in caso di sinistro

Hai pagato un’assicurazione aziendale per 20 anni, senza mai “utilizzarla”. Tuttavia, quando ti è capitato il sinistro, la compagnia ti ha liquidato il danno, salvo poi inviarti una lettera nella quale ti comunicavano che alla scadenza non ti avrebbero rinnovato la polizza.

Questo comportamento ha dato libero sfogo ad una moltitudine di imprecazioni verso l’assicuratore di turno. Poiché da lì a poco non avresti avuto più nessuna copertura, ti sei dovuto guardare intorno.

Tuttavia, avere una polizza disdettata per sinistrosità non è un bel biglietto da visita da presentare alla nuova assicurazione. Per questo voglio darti alcuni suggerimenti utili per evitare che questo accada anche a te.

Prendere la palla al balzo

L’importante premessa è che le compagnie serie non disdettano una polizza al 1° sinistro che capita all’azienda (seppur ne avrebbero facoltà, come vedremo più avanti).

Spesso e volentieri, invece, ad inviare la disdetta già al 1° sinistro, sono quelle compagnie che hanno stracciato il prezzo, e trovandosi di fronte ad un contratto il cui andamento tecnico è negativo, prendono la palla al balzo per interrompere la polizza.

Questo rappresenta il cosiddetto rovescio della medaglia di un servizio a basso prezzo.
Ma non sono solo le compagnie di seconda fascia o molto agguerrite sul tema del prezzo a farti questo sgambetto.


Se è la prima volta che leggi un articolo su questo blog, puoi essere curioso di scoprire chi c’è dall’altra parte.

Io sono Mario Cianci, il fondatore del metodo di protezione per le medie e piccole industrie, chiamato Azienda Assicurata.

Dietro a questo metodo di protezione c’è la soluzione all’esigenza di tanti imprenditori, nauseati dalla mancanza di competenze specifiche da parte degli assicuratori generalisti.


Assicurazione aziendale: quali polizze vengono disdettate?

Le polizze che vedo disdettare più spesso sono proprio quelle molto vecchie: contratti stipulati 10 ma anche 15 anni prima, che spesso l’imprenditore confonde per un vino d’annata (pensando che più invecchia più acquista valore). 

Parliamoci chiaro, quelle sono polizze che ad una compagnia seria fanno disonore. È difficile che un cliente riesca a percepire un indennizzo con una polizza così vetusta. E anche se non potrò entrare troppo nel merito su ognuna delle ragioni per le quali una polizza datata non risarcirà il danno subito, è bene comunque ricordarne le cause:

  • Mancata rivalutazione somme assicurate e quindi applicazione regola proporzionale
  • Mancata comunicazione aggravamento del rischio
  • Mancato adeguamento massimali

Mi capita ancora di vedere polizze stipulate con massimali in Lire, ai quali è stata fatta una semplice conversione in Euro.

Polizza obsoleta

Difatti, le polizze diventano oggetti impolverati per 3 ragioni:

  1. L’imprenditore è all’oscuro dei rischi che si celano dietro la mancata manutenzione delle polizze
  2. L’assicuratore si occupa solo di andare a riscuotere il premio
  3. L’azienda, anche a costo di avere una protezione inadeguata, non è disposta a pagare qualcosa in più 

Dal canto suo, la compagnia sapendo che quella polizza non è più adeguata alle esigenze del cliente, avrà provato in più circostanze (o perlomeno me lo auguro) a far capire al cliente che bisognava aggiornarla. Ma non può sciogliere il contratto in modo unilaterale… fino a quando non si verifica un sinistro.

Perché le compagnie, allora, nonostante si tratti di polizze che tutelano poco il cliente, le disdettano al 1° sinistro?

  1. Sono polizze che creano difficoltà nella gestione amministrativa. In fase di liquidazione il perito deve ristudiarsi da zero un contratto che ormai è stato “superato”
  2. Alcune garanzie hanno delle condizioni economiche che non coprono i costi della riassicurazione (es. le garanzie eventi atmosferici)
  3. Si tratta di contratti che, proprio perché palesemente inadeguati, fanno una cattiva pubblicità alla compagnia. La compagnia preferisce perdere un cliente, anziché continuare a ricevere cattiva pubblicità dai sinistri che, puntualmente, non possono essere risarciti.

LA BUONA NOTIZIA: il recesso è bilaterale

recesso assicurazione aziendale

Come sostiene qualcuno, non tutti i mali vengono per nuocere. La normativa che consente (almeno sulla carta) ad una compagnia di recedere dal contratto dopo ogni sinistro, non è stata studiata esclusivamente a tutela dell’assicurazione.

Infatti, lo stesso diritto viene concesso anche all’assicurato. Le ragioni che potrebbero indurre l’azienda ad avvalersi di questa facoltà sono sicuramente differenti.

Assicurazione aziendale: Perché un’azienda può avere interesse a chiudere una polizza dopo un sinistro?

Per l’inadeguatezza dell’indennizzo offerto rispetto al danno subito. E non è un diritto da poco, soprattutto perché ancora oggi si vedono in commercio polizze con vincoli quinquennali. Basti pensare che senza tale clausola, l’assicurato che ha sottoscritto una polizza “capestra” di durata quinquennale, e che dopo 15 mesi subisce un sinistro per il quale l’assicurazione rifiuta ogni pagamento, sarebbe comunque tenuto a pagare la polizza fino al termine della quinta annualità.

Questa norma, invece, gli consente di svincolarsi immediatamente dai suoi obblighi.

Assicurazione aziendale: Qual è la clausola che consente il recesso post sinistro?

Dopo ogni sinistro denunciato a termini di contratto e fino al 60° giorno dal pagamento o dal rifiuto della prestazione, le parti possono recedere dall’assicurazione. In caso di recesso esercitato dalla società (l’assicurazione, n.d.r.), questo avrà effetto dalla data di scadenza dell’annualità assicurativa in corso.
In caso di recesso esercitato dal contraente, questo potrà avere effetto, a sua richiesta, dal giorno stesso di spedizione della raccomandata. In tal caso la società (l’assicurazione, n.d.r.) rimborsa al contraente, entro 30 giorni dalla cessazione dell’assicurazione, la parte di premio al netto dell’imposta già pagata relativa al periodo di rischio in corso”.

Abbiamo appena visto da dove nasce il diritto per l’assicurazione di disdettare le polizze dopo un sinistro. Conoscere il tuo nemico ti permette di preparare anche le mosse per combatterlo. Proprio per questo adesso vediamo quali stratagemmi puoi applicare per evitare che la compagnia ti disdetti il contratto al 1° sinistro.

Assicurazione aziendale: diventa qualcuno per la compagnia con la quale ti assicuri 

Diventa qualcuno per la compagnia con la quale ti assicuri

Diventare qualcuno per la propria assicurazione e non essere un cliente dei tanti, è possibile solo se seguirai il processo mentale e pratico che ti indicherò adesso.

Molte aziende nello scegliere a quale compagnia affidarsi, non guardano a medio e lungo termine, ma al risparmio nel breve periodo.

Prendono ogni singola assicurazione aziendale del proprio pacchetto e la fanno preventivare da vari assicuratori nella speranza di spuntare il “miglior prezzo”. Questa mentalità è esasperata dalle bombardanti campagne di marketing, solitamente legate alle polizze più spicciole da gestire, che sono quelle Rc Auto.

Ma questa “mentalità”, se da imprenditore la trasli nella tua azienda, è pericolosa, perché ti porta ad avere tante polizze “sparse” tra più assicuratori; ciò significa che non sei realmente cliente di nessuna compagnia.

Se tu dai ad una compagnia solo l’osso e la polpa la distribuisci in giro, prima o poi ti torna tutto indietro. Se non costruisci un rapporto solido e qualificato con la compagnia, non sarai mai veramente qualcuno per quella compagnia. E verrai messo alla porta al 1° sinistro. 

Ma tu hai la possibilità di toglierti da questa situazione. Ed è semplice farlo.

COME?

Devi ragionare per il tuo interesse nel medio e lungo termine. Come fanno le grandi realtà. Esse hanno un solo interlocutore e una sola compagnia. Non tre, quattro. UNO. Quindi, non più tanti assicuratori, ma uno solo, che rappresenti un’assicurazione adatta ai tuoi bisogni. Se sei titolare di una media e piccola impresa, deve trattarsi di una compagnia primaria, le cui competenze permettono di trattare rischi così complessi. E credimi non sono molte.

Disdetta anche le altre polizze

L’imprescindibilità del primo punto viene rafforzata da questo secondo step. Abbiamo detto che avere come interlocutore una sola assicurazione fa di te un cliente che conta. Detto in altri termini, significa avere una forza contrattuale. Questo è il momento di farla valere! Come?

Mettiamo il caso che il tuo pacchetto assicurativo sia composto da 7 polizze (Rc Auto escluse), e di queste 7 polizze c’è ne una che è molto sinistrata: negli ultimi due anni si sono verificati quattro sinistri. La compagnia, nonostante tu abbia ben 7 polizze, decide di inviarti disdetta della polizza. 

La carta che puoi giocarti è quella di inviare a tua volta disdetta delle 6 polizze restanti. Sicuramente alzeranno la cornetta e troverete un compromesso. Questo lo puoi mettere in pratica solo se non hai spacchettato l’assicurazione aziendale tra più compagnie, ecco perché sconsiglio sempre di spacchettare le polizze.

Nel mio LIBRO AZIENDA ASSICURATA ho dedicato un intero capitolo (il quinto) al tema dello spacchettamento delle polizze su più compagnie. 

Assicurazione aziendale: Non vedere la polizza come un montepulciano d’annata

Montepulciano d'annata

Prima di leggere questo terzo e ultimo step, assicurati di aver ben compreso i primi due passaggi, che sono propedeutici alla comprensione di quello che sto per dirti.

Devi sempre avvertire il bisogno di tirar fuori le polizze dal suo contenitore per aggiornarne i contenuti, le somme assicurate, garantendo che siano in linea con le ultime disposizioni di legge.

Può capitare che per certe tipologie di rischi in 2-3 anni non si verifichino eventi che facciano nascere l’esigenza di rivedere le polizze; ok, ci può stare. Ma non bisogna andare troppo oltre.

Mi rendo conto che a volte le compagnie cercano di cambiarti il contratto per un loro mero interesse di toglierti una garanzia che oggi non vogliono più concedere. A questo tipo di comportamento devi stare attento.

NON DEVI CAMBIARE L’ASSICURAZIONE AZIENDALE PER FAR GUADAGNARE PIÙ SOLDI ALLA COMPAGNIA

Il tuo unico interesse deve essere quello di avere una polizza aggiornata alle tue nuove esigenze.

Tuttavia, potresti trovarti alle prese con questo tipo di situazione. Hai stipulato una polizza Rc Inquinamento per la tua industria galvanica. Hai bisogno di sostituire la polizza perché vuoi inserire la clausola committenza trasporto merci pericolose. La tua polizza costa € 10.000, l’hai stipulata 5 anni fa e non l’hai mai modificata. La clausola che vorresti inserire, avrebbe un’incidenza del 10% sul premio. 

Tuttavia, poiché nell’ultimo anno si è registrata un’impennata nella frequenza di incidenti ambientali nel settore della galvanica, la compagnia ha rivisto la tariffa in rialzo del 50%. Quindi la nuova base di partenza è di € 15.000, a cui aggiungere il 10% per la nuova clausola.

A questo punto si è tentati di non aggiornare la polizza, tenendosi un contratto vecchio e non adeguato alle nuove esigenze.

COSA FARE IN DEFINITIVA?

Il consiglio è quello di cercare di capire se questo rincaro è generalizzato oppure applicato solo dalla tua compagnia. Nel primo caso il consiglio è di aggiornare la polizza, cercando di far valere il proprio potere contrattuale e trovando un punto di incontro. Nella seconda ipotesi, il mio suggerimento è di far valutare l’intero pacchetto da un altro interlocutore, vedendo se esistono differenze significative.

Se la materia trattata ti ha lasciato ancora qualche dubbio, lascia un commento con la tua richiesta specifica. 

Alla tua protezione,

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